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Pisani a sorpresa invita John Elkann come testimonial del nuovo servizio antiviolenza

«Insieme ai miei fratelli Lapo e Ginevra fin da piccoli abbiamo subito violenze fisiche e psicologiche da parte di nostra madre. 
 
Questo ha creato un rapporto protettivo da parte dei nostri nonni». La rivelazione è di John Elkann, erede della più antica ed importante fabbrica di automobili al mondo, la Fiat (oggi Stellantis).
 
Il doloroso rapporto con la madre, Margherita Agnelli, è affiorato nel corso di una lunga intervista rilasciata da Elkann al quotidiano Avvenire.
 
La confessione di Elkann, che viene resa per la prima volta, si cala nella bufera giudiziaria che aveva travolto la sua famiglia per le contese sull’eredità lasciate da nonno Gianni: «Tutta la mia famiglia per senso di responsabilità si è compattata intorno alla Fiat, portando avanti le volontà di mio nonno. 
 
L’unica a chiamarsi fuori è stata mia madre. 
E invece di essere contenta, per la Fiat, per la sua famiglia, per la realizzazione del volere di suo padre, ha reagito nel modo peggiore»
 
«Quanto dichiarato da John Elkann – afferma l’avvocato Angelo Pisani – conferma ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, quanto sia necessario istituzionalizzare il pronto soccorso del 1523, dedicato a proteggere le vittime di violenza di ogni sesso, età e nazionalità, a differenza del 1522, finanziato dallo Stato, che accetta solo segnalazioni di donne. Un precedente grave, che avviene in aperta violazione del dettato costituzionale, secondo cui siamo tutti uguali di fronte alla legge, e quindi anche di fronte alle violenze».
 
«Per questo – conclude Pisani, lanciando la proposta a sorpresa – invito John Elkann, alla luce anche della sua personale esperienza, ad essere fra i testimonial del 1523, un numero che dobbiamo diffondere, se vogliamo difendere le fasce più deboli della popolazione, cominciando dai bambini».
«Insieme ai miei fratelli Lapo e Ginevra fin da piccoli abbiamo subito violenze fisiche e psicologiche da parte di nostra madre. Questo ha creato un rapporto protettivo da parte dei nostri nonni». La rivelazione è di John Elkann, erede della più antica ed importante fabbrica di automobili al mondo, la Fiat (oggi Stellantis). Il doloroso rapporto con la madre, Margherita Agnelli, è affiorato nel corso di una lunga intervista rilasciata da Elkann al quotidiano Avvenire. La confessione di Elkann, che viene resa per la prima volta, si cala nella bufera giudiziaria che aveva travolto la sua famiglia per le contese sull’eredità lasciate da nonno Gianni: «Tutta la mia famiglia per senso di responsabilità si è compattata intorno alla Fiat, portando avanti le volontà di mio nonno. L’unica a chiamarsi fuori è stata mia madre. E invece di essere contenta, per la Fiat, per la sua famiglia, per la realizzazione del volere di suo padre, ha reagito nel modo peggiore» «Quanto dichiarato da John Elkann – afferma l’avvocato Angelo Pisani – conferma ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, quanto sia necessario istituzionalizzare il pronto soccorso del 1523, dedicato a proteggere le vittime di violenza di ogni sesso, età e nazionalità, a differenza del 1522, finanziato dallo Stato, che accetta solo segnalazioni di donne. Un precedente grave, che avviene in aperta violazione del dettato costituzionale, secondo cui siamo tutti uguali di fronte alla legge, e quindi anche di fronte alle violenze». «Per questo – conclude Pisani, lanciando la proposta a sorpresa – invito John Elkann, alla luce anche della sua personale esperienza, ad essere fra i testimonial del 1523, un numero che dobbiamo diffondere, se vogliamo difendere le fasce più deboli della popolazione, cominciando dai bambini».